Problemi facendo benzina con la carta di credito

Non tutti sanno cosa accade quando usiamo la carta di credito dai distributori di benzina

La procedura sembrerebbe la solita: si fa passare la carta nel lettore, si digita il codice (se ce lo chiede) e il gioco è fatto. Ma in realtà il pagamento con carta di credito dal benzinaio avviene con un passaggio in più rispetto alla normalità. Ai fini pratici non cambia quasi nulla per l’utente, ma per correttezza è bene che tutti sappiano cosa accade quando si fa rifornimento durante gli orari di chiusura dei benzinai e dobbiamo ricorrere alla moneta elettronica per effettuare il pagamento:

Il benzinaio vuole tutelarsi da ogni spiacevole evenienza. Può accadere che la pompa si rompa, cominci ad erogare benzina gratis, e che le persone se ne approfittino in assenza del titolare della pompa. Può accadere che un utente rompa la pompa e scappi via senza nemmeno lasciare un messaggio. Accade (purtroppo troppo spesso) che qualche ragazzino inizi a saltare sulla pompa per rubare la benzina.

Per questi motivi e per molti altri ancora, siccome il pagamento avviene prima della conclusione del servizio (si paga prima di far benzina), ogni volta che usiamo la carta di credito per pagare il self-service dal benzinaio, ci viene richiesta una cauzione di 101 euro che verranno trattenuti per qualche giorno, di solito 3 giorni lavorativi, e ci verranno restituiti non appena il fornitore di benzina si sarà assicurato che la transazione è andata a buon fine e che non ci ha rimesso dei soldi.

Questo spiega come mai può capitare che i 50 euro che abbiamo caricato nella nostra carta prepagata non bastino a pagare un pieno di 15 euro per il nostro scooter.

La legge italiana non si esprime sufficientemente al riguardo, semplicemente obbliga il benzinaio a restituire la cifra sottratta laddove non si riscontrino irregolarità. Ma perché il consumatore non è messo al corrente dei movimenti sul conto bancario? E cosa accade se il benzinaio si dimentica di restituire il maltolto? In quel caso sarebbe molto utile per il cliente se questo venisse abbondantemente avvertito di ciò che sta accadendo veramente ai suoi soldi, per poter verificare lui stesso che tutta la transazione sia andata a buon fine, oltre che per evitare di avere brutte sorprese e intoppi in quei tre giorni in cui si deve attendere il rientro del piccolo capitale.

Quello che più stupisce i consumatori è il perché questa sorta di cautela debba essere presa solo con chi paga attraverso la moneta elettronica e non con chi paga in contanti. Ovviamente non sarebbe possibile chiedere all’utente di versare 101 euro in una macchinetta poiché diventerebbe estremamente complicato rintracciarlo per restituirglieli, sempre in contanti, dopo 3 giorni.